Sebbene non sia stato realizzato con lo stesso velluto “ad inferriata” e non si possa quindi considerare tutt’uno con il corredo di vesti presentato, questo piviale conservato presso il Museo di Arte Sacra di Camaiore ha storicamente accompagnato il parato in terzo nelle occasioni più solenni.
Realizzato in un velluto tagliato unito di color cremisi, reca sulla parte posteriore lo scudo realizzato in seta, memoria formalizzata dell’antico cappuccio per ripararsi dalla pioggia, in cui è rappresentata l’Assunta nella mandorla sorretta da due angeli, nell’atto di porgere la propria cintola a San Tommaso.
Nello stolone, sempre tessuto in seta sono rappresentati ovali, contornati da ali di cherubini, che racchiudono alternativamente l’Assunta ed il Monogramma bernardiniano. Si tratta di “tessuti figurali”, una versione più modesta e di dimensioni più ridotte dello stolone ricamato riservato ai parati più preziosi.
Il documento che per primo testimonia chiaramente la presenza di questo piviale nel tesoro della Collegiata di Santa Maria Assunta risale al 16531, mentre in un inventario del 1710 si precisa che il piviale, oramai consunto, viene ritinto, il che spiegherebbe il velo uniforme di tonalità nocciola che copre i tessuti figurati sia dello stolone che dello scudo. I galloni sono in seta e recano decorazioni a motivi geometrici; la frangia risulta di sostituzione.