Tessuti antichi: parato in terzo in velluto operato

 

Al MASC è conservato un parato in terzo (composto cioè da tre indumenti principali richiesti per la celebrazione della Messa solenne: la pianeta, la dalmatica e la tunicella) realizzato tra la metà e la fine del XV secolo. All’insieme appartengono anche una stola e due manipoli. Il tessuto, probabilmente di riuso, è un prezioso velluto di cotone unito color cremisi, decorato con un motivo stilizzato fitomorfico “a cammino”, realizzato con la tecnica “ad inferriata”. A questo si aggiunge un piviale che, pur se realizzato con un velluto diverso da quello del parato, è citato nelle fonti antiche come un suo complemento. Il parato ed il piviale, conservati al Museo di Arte Sacra di Camaiore, provengono dalla vicina Collegiata medievale di Santa Maria Assunta. 

La storia dell’uomo passa anche attraverso la moda, che da sempre procede al passo con la tecnica: speciali telai, preziosi filati, decori dalle influenze di paesi lontani… Tutto questo, insieme con una impressionante mole di ore-lavoro, rende le stoffe merci preziosissime, di alto valore economico e simbolico, di non facile reperibilità e di conseguenza destinate a molteplici trasformazioni, prima di essere inservibili. È spesso questa l’origine dei parati liturgici, ricavati da tessuti creati per confezionare abiti sontuosi o all’ultima moda che, una volta passata, erano eventualmente donati e riutilizzati per ottenere dalmatiche, manipoli, pianete ed altri paramenti, magari impreziositi con ricami in oro e sete policrome di straordinaria bellezza.

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