Velluto

Il velluto: uno dei tessuti storicamente più ricercati, emblema di ricchezza e preziosità, che rimanda immediatamente a storie di interni opulenti e sontuosi abiti regali.  Poche stoffe accarezzano i nostri sensi e solleticano la nostra fantasia con altrettanta intensità, con i suoi toni brillanti e la calda morbidezza al tatto, doti apprezzate ormai da secoli da mercanti, artisti e amanti del bello in genere. Il nome è derivato dal termine latino vellus: vello, tosone o mantello, e ben si presta a descriverne la tipica finitura. La sua caratteristica principale è infatti quella di presentare sul dritto un pelo rasato e molto fitto, oppure una serie di piccoli anelli di filo che sporgono dalla trama. Tradizionalmente la fibra scelta era la seta, che rendeva il velluto particolarmente lucido e morbido al tatto, ma anche prezioso e delicato (spesso era addirittura arricchito con lamine d’oro o d’argento). In seguito è stato introdotto l’utilizzo del cotone, del lino e della lana, che hanno reso il tessuto meno lussuoso, ma più resistente. 

Il tessuto con cui è stato realizzato il parato in terzo conservato al MASC è definito come “velluto tagliato operato, con decoro a cammino realizzato ad inferriata, color cremisi“; ma cosa significano questi termini?

>>