Matteo Civitali nacque a Lucca nel 1436, fu uno dei più importanti artisti attivi nella città nel Quattrocento e pur avendo poche notizie documentarie circa la sua attività, ad oggi la critica ha potuto attribuirgli un ampio corpus di opere grazie allo stile unico che le accomuna.
Probabilmente compì la sua formazione a Firenze dove ebbe modo di entrare a contatto con importanti scultori contemporanei che influenzarono il suo stile, tra cui Desiderio da Settignano, Antonio Rossellino, Mino da Fiesole e Andrea del Verrocchio. Le prime notizie documentarie lo attestano come pittore e in sodalizio con altre personalità artistiche lucchesi, cosa che caratterizzerà sempre la sua attività. Sebbene sia conosciuto soprattutto per la produzione scultorea in marmo, in realtà si dedicò anche alla produzione di opere in terracotta e in legno ed è attestato anche come architetto.
A partire dagli anni 70 del XV secolo, fu impegnato, insieme a numerosi collaboratori, nel rinnovamento architettonico e scultoreo della cattedrale di San Martino a Lucca, qui realizzò anche la tomba di Pietro da Noceto, personalità di spicco della Lucca del periodo, l’altare di San Regolo, ma soprattutto il tempietto del Volto Santo. Oltre che a Lucca, a partire dal 1492 è documentata la sua presenza a Genova, dove fu impegnato nella realizzazione della cappella di San Giovanni Battista nella cattedrale di San Lorenzo.
Risale alla seconda metà del novecento l’attribuzione al Civitali delle cinque statue lignee riscoperte in alcune chiese di Lucca e del territorio, tra le quali vi è anche l’Annunziata di Camaiore, tutte accomunate dalla delicata bellezza del volto, dalle modalità di realizzazione e dall’esser diventate tutte delle statue-manichino. Il Civitali morì a Lucca nel 1501 a 65 anni, lasciando una eredità stilistica che influenzò la produzione artistica successiva.