Nella prima sala, dedicata alle opere databili dal  XIII sec. al XV sec.,   il visitatore può ammirare opere d’arte di diverse tipologie: sculture lignee, dipinti  ed alcuni esemplari di notevole pregio, scelti all’interno dell’ampio patrimonio di argenterie possedute dal museo.

 

Sulla sinistra, all’ingresso della sala, è visibile una scultura lignea di ambito lucchese, databile tra il XIII-XIV secolo, che rappresenta la Madonna in trono (Theotokos), mentre sulla destra si può ammirare la statua S. Antonio Abate, realizzata in legno dallo scultore  Francesco di Valdambrino nel secondo decennio XV sec., proveniente dalla chiesa di S. Maria Albiano.

In questa parte del Museo è esposto anche il polittico di Francesco di Andrea D’Anguilla, risalente al primo decennio del XV sec. L’opera, già collocata nella chiesa della Badia di S. Pietro, sul muro dietro l’altare maggiore, fu trafugata nel febbraio del 1971, e dopo il ritrovamento e il restauro, venne collocata presso il Museo.

 Il polittico, che conserva l’apparato ligneo originale con cornici dorate a sesto acuto di gusto gotico, rappresenta, nello scomparto centrale, Maria con in braccio il Bambino Gesù che nella destra tiene un cardellino e nella sinistra una pannocchia di panico. Ai lati, nei quattro  compartimenti laterali, sono riconoscibili S. Giacomo Maggiore, S. Pietro, S. Giovanni Battista e S. Bartolomeo. Nel pinnacolo grande al centro è raffigurato Cristo maestro.  Nei pinnacoli laterali abbiamo l’ Angelo Annunciante, l’Annunziata e un santo monaco. Recenti studi hanno messo in evidenza la mano di un secondo pittore, Cecco da Pistoia, che avrebbe collaborato con l’Anguilla per la realizzazione di alcune parti dell’opera.

Manifattura lucchese, Croce astile, secondo decennio del sec. XIV, particolare verso

 Di particolare interesse è la serie di croci astile in argento fra le quali è particolarmente interessante quella proveniente da S. Maria Albiano (secondo decennio del XIV sec.), un documento importante per l’arte orafa lucchese, perché è il primo oggetto in argento che presenta la tipica punzonatura con la pantera. Nella sala sono presenti inoltre importanti opere di oreficeria sacra provenienti dalle chiese del territorio, come il calice con patena in argento dorato e lavorato a bulino e  cesello (nono decennio XV sec.), proveniente dalla chiesa di S. Martino a Migliano. Sul retro della patena è un bellissimo smalto traslucido raffigurante la Resurrezione di Cristo.

 
 

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