Struttura, tecnica e funzione del reliquiario

Struttura e tecnica

FINISCH

 

 

A Base

B Fusto

B1 Piede

C Ricettacolo

C1 Teca

D Crocetta

 

 

 

 

 

Misure: h 61 cm; larghezza 30 cm.

Questa particolare tipologia ebbe ampia diffusione soprattutto nel XVII secolo. Su una semplice base o gradino, si imposta l’oggetto normalmente costituito da un anima in legno rivestita con sottili lamine in argento finemente lavorate con la tecnica dello sbalzo e applicate tramite appositi e piccoli chiodini.  La teca, di forma ovale, contiene la reliquia la quale è resa visibile grazie alla presenza del materiale trasparente. Sul retro, in corrispondenza della teca, il Reliquiario è dotato di un piccolo sportellino che consente di accedere alla reliquia.

 

Storia e funzione

 

Il reliquiario custodisce ed espone le reliquie, resti mortali di un santo e oggetti ad esso connessi che spaziano dagli indumenti agli strumenti di martirio, o qualsiasi elemento che faccia riferimento alla vita della Vergine e di Cristo. La loro origine è legata alla nascita della religione Cristiana e al culto dei Martiri e dei Santi, onorati e venerati anche dopo la morte. Fu proprio sulle tombe in cui erano conservati i resti mortali di questi che sorsero i primi reliquiari, altari di grandi dimensioni, luoghi di grande devozione. Di antica origine sono anche i così detti reliquiari a capselle, teche differenti nella forma e nelle dimensioni disposti e custoditi all’interno delle mense o nelle basi d’altare. Nei reliquiari più antichi la reliquia era generalmente celata alla vista dei devoti, salvo alcuni casi in cui la presenza di piccole grate ne consentiva la visione.

La grande diffusione del culto (importanti furono anche i rapporti intercorsi tra l’impero d’Occidente e Bisanzio la quale comportarono un progressivo aumento delle reliquie provenienti dalla terra santa e quindi conseguentemente la loro venerazione) e dell’arte orafa portò alla creazione di veri e propri oggetti d’arte che assunsero le forme più svariate e talvolta fantasiose. Tantissime le tipologie create in particolare dal Medioevo fino all’Ottocento, quando il culto delle reliquie inizia pian piano ad attenuarsi significativamente. La progressiva necessità da parte dei fedeli e dei devoti, di avere un contatto visivo con la reliquia venerata, venne soddisfatta dopo l’anno Mille grazie all’utilizzo di materiali trasparenti che consentirono di porre le reliquie entro vari contenitori opportunamente dotati di teche o sportelli di cristallo. Tra i tanti materiali utilizzati possiamo nominare l’argento, l’oro, l’avorio e l’osso senza scordare la presenza in molti esemplari di pietre preziose, gemme e smalti.

Numerosi gli esempi pervenutici nei secoli così come le tipologie e le forme create. Tra questi possiamo nominare, quelli che riproducono forme del corpo umano, quali mani, piedi, teste, le piccole capsule normalmente per la venerazione privata, i reliquiari a statua, monumentali, a pisside, a tabella, a croce, a ostensorio e tantissimi altri. Vanno inoltre citate le cosiddette stauroteche, la quale godono di una terminologia propria che ne identifica immediatamente la reliquia conservata, la Vera Croce.                                         Alla varietà di tipologie, si aggiunge quella decorativa che, così come in molti altri oggetti legati al culto cristiano, cambia e muta nel tempo presentandoci esempi variegati e di grande bellezza.

 

Bibliografia:

Benedetta Montevecchi, Sandra Vasco Rocca (a cura di), Dizionari terminologici. Suppellettile ecclesiastica 1, Firenze, 1989.